mostra 24 ottobre / 7 novembre 2009
asta 31ottobre 2009
Fabbrica – Gambettola FC
Visualcontainer in qualità di partner del progetto supporta le iniziative di Rad’Art per la realizzazione di uno spazio multifunzionale dedicato all’arte contemporanea.
Il 24 ottobre prenderà avvio presso Fabbrica a Gambettola (FC) un’operazione di raccolta fondi per il finanziamento di Rad’Art, progetto culturale ideato dall’artista catalano Anton Roca. L’iniziativa – curata e sostenuta da Simonetta Lux, docente alla Sapienza di Roma e direttore del Museo Laboratorio di Arte Contemporanea della stessa università, nonché curatrice di lunga esperienza e prestigio – prevede l’apertura al pubblico di un’ampia retrospettiva delle opere prodotte da Anton Roca negli ultimi venticinque anni e un’asta delle stesse opere che si terrà sabato 31 ottobre.
Il ricavato della vendita verrà interamente devoluto al completamento della ristrutturazione della sede di Rad’Art.
Rad’Art è una delle poche residenze per artisti esistenti in Italia con un programma finalizzato alla promozione senza fini di lucro della ricerca artistica contemporanea.
Il programma prevede annualmente la selezione, tramite bando, di due artisti a cui viene offerta la possibilità di trascorrere un periodo presso Rad’Art al fine di incentivarne la crescita artistica e culturale. Rad’Art offre agli artisti una vasta gamma di scambi culturali grazie alla rete di collaborazioni e partnership con realtà simili a livello nazionale ed internazionale, ad esempio La Chambre Blanche, un Centro d’Artista del Québec esclusivamente dedicato alle residenze d’artista, il Centro di Ricerca MLAC-Museo Laboratorio di arte Contemporanea della Sapienza di Roma nel quale si lavora da venti anni all’unità di creazione artistica e formazione critica e curatoriale, l’Associazione Wunderkammern, nello spazio recentemente aperto a Roma, o Visualcontainer, distributor di video arte e new-media art.
Rad’Art, promosso da Mental Permanent Factory, ha sede in un vasto fabbricato di recupero – 200 mq di spazi interni e 3500 mq di area esterna – situato a San Romano, in un’appartata vallata dell’Appennino romagnolo in provincia di Forlì-Cesena. Oltre alla residenza per artisti promuove tutta una serie di attività culturali e didattiche molto articolate, tra cui: la realizzazione di progetti artistici per la rete internet; il progetto per la ricerca sonora; l’organizzazione di workshop estivi d’arte, fotografia, musica, filosofia, scienza, architettura; la creazione di un centro di documentazione sulla video arte; la raccolta per la consultazione dei dossier d’artista pervenuti tramite il bando di residenza; la realizzazione di laboratori per insegnanti e bambini in età scolastica.
Infine, nell’ottica della condivisione di conoscenze e percorsi creativi volti alla realizzazione di opere collettive, Rad’Art ingloberà in maniera definitiva il laboratorio creativo permanente luogoComune, gruppo di artisti fondato da Anton Roca nel 2006.
Il progetto Rad’Art nel suo complesso rispecchia una concezione dell’arte in cui la sfera estetica ed etica coincidono, in cui la componente sociale è importante tanto quanto quella poetica, in cui sostanzialmente c’è profonda continuità tra arte e vita.
Il dialogo, lo scambio, la conoscenza degli altri e dunque di se stessi sono parte della pratica artistica così intesa e rispecchiano il percorso compiuto in quasi venticinque anni d’attività da Anton Roca.
Nato a Reus (Catalunya) nel 1960, di formazione autodidatta, Anton Roca si è trasferito stabilmente in Italia a metà degli anni Ottanta e nel corso della sua carriera artistica ha sviluppato con progetti anche molto concreti, quali Mental Permanent Factory e l’Associazione culturale Artéco, una poetica fondata sull’interdisciplinarità dei mezzi espressivi e la stretta interazione tra esperienze artistica, etica, sociale e politica.
Ha partecipato a numerose esposizioni sia in Italia che all’estero; opere di Anton Roca si trovano in collezioni pubbliche e private all’interno di un ampio ambito geografico: da Reus e Alcover a Budapest; da Roma a Berlino; da Cesena, dove vive, a Québec.
Rad’Art è già ad un buon punto di realizzazione ma, per raggiungere il traguardo della piena operatività entro il 2010, è necessario completare quanto prima la ristrutturazione della sede operativa curata dall’architetto Claudio Abbondanza.
La mostra e l’asta organizzate a Fabbrica rispondono a questa fondamentale esigenza e si rivolgono a coloro che intendono sostenere Rad’Art come innovativa realtà culturale in Emilia Romagna per l’arte contemporanea.
PROGRAMMA:
Luogo – Fabbrica, Viale Carducci 119, Gambettola (FC)
Mostra
Inaugurazione sabato 24 ottobre 2009, aperta al pubblico fino al 7 novembre 2009 – ore 16.00 presentazione del progetto Rad’Art interverranno:
Iglis Bellavista, Assessore alla Cultura della Provincia di Forlì Cesena Oscar Graziani, Sindaco del Comune Mercato Saraceno Sandro Pascucci, Sindaco del Comune di Longiano Raffaele Giovannini, Assessore alla Cultura del Comune di Mercato Saraceno Massimiliano Maestri, Assessore alla Cultura del Comune di Gambettola Simonetta Lux, docente all’Università La Sapienza di Roma e Direttore del MLAC Anton Roca, art director di Rad’Art
– ore 18.00 apertura della mostra retrospettiva di Anton Roca negli spazi espositivi di Fabbrica
– ore 20.00 aperitivo
Asta
sabato 31 ottobre 2009
– ore 13.00 pranzo a sostegno di Rad’Art – è consigliata la prenotazione 339 2430130
– ore 15.00 – 18.00 asta delle opere in mostra – è consigliata l’iscrizione
per informazioni sul progetto Rad’Art: www.rad-art.org
per informazioni sulla mostra e sull’asta: anton roca – art director – 0547 381820 / 339 2430130, cristina barducci – organizzazione – 335 5907104 c.barducci@rad-art.org
le opere in asta e il catalogo sono consultabili all’indirizzo web:
www.rad-art.org
Ufficio Stampa
Culturalia di Norma Waltmann, Tel 051 6569105, Fax 051 2914955
info@culturaliart.com
dal sito www.culturaliart.com è possibile scaricare immagini in alta risoluzione e cartella stampa
www.culturaliart.com
14th November – 24th November 2009
Hong Kong
Visualcontainer in collaboration with Videochannel presents:
MEMORY/IDENTITY
A project by Visualcontainer Italian Videoart Distributor and Promotion
Memory and identity have been major issues in video-art investigation in the last decade of the 20th Century. Since the inception of the “new-economy”, “post-modern” and “virtual reality” era, artists have suffered from a lack of identification and placement within the world, having all the traditional assertions of gender, religion and biological property been cancelled, infringed or mixed-up.
Urged by the cyborg and bioengineering promises, during the late 90’s the electronic eye investigated the problem of giving an identity to objects and people within an unpredictable changeableness of roles and denominations, in most cases by simply shooting everyday life just as it was. At the beginning of Y2K era, challenged also by economy crises, terrorism and immigration flows in and out of mass participation, identity has still to be steadily and continuously looked for in ordinary life.
In the last ten years the global world has gotten used to most of the ever-shocking technological and biotechnological innovation: we all have learnt to face blurring biological boundaries on TV programs and to resort to “fluid” ways of existence and interrelationship thanks to the Internet and daily tech facilities. Apparently, we are more confident with our tools and with our new way of approaching ourselves and the others both physically and – more often – virtually.
Yet, something is missing, some part of our self-identification eventually lacks in the complicate puzzle of our (post) modern, contemporary construction. The video-art world has never dropped the urge for addressing such a topic and now calls for attention in an only apparently less anxious bunch of outcomes. By Giorgio Fedeli
Artists:
PATRIZIA MONZANI – Stadt Fish 2006
CHRISTIAN NICCOLI – Escalating perception/the gaze 2004
MATTEO PASIN – Disapperar 2006
CRISTINA PAVESI – Ore 13 2006
SABRINA SABATO – Il dondolo 2002
ENZO UMBACA – Soffri 2002
ALESSANDRA ARNO’ – Play 2008
ELENA ARZUFFI – Domestic parkour 2007
BARBARA BRUGOLA – Zone Lost 2008
PASCAL CAPARROS – Corpus 2008
IGINIO DE LUCA – Autofocus 2006
PIETRO MELE – Ottana 2008
In Collaboration with VideoChannel – an online and physical space platform focused on film & video.
Chief curator,founder and director of VideoChannel, Wilfried Agricola de Cologne has invited curator Giorgio Fedeli to select this programme of works. A selection by Visual Container/Milan;
Curated by Giorgio Fedeli
Chief curator Wilfried Agricola de Cologne
MICROWAVE International New Media and Arts festival
VIDEOCHANNEL
2009-11-09
14 Novembre – 24 Novembre 2009
Hong Kong
Visualcontainer in collaborazione con Videochannel presenta:
MEMORY/IDENTITY
A project by Visualcontainer Italian Videoart Distributor and Promotion
Memoria ed identità sono stati questioni prioritarie nella ricerca videoartistica dell’ultimo decennio del 20° secolo. Dall’inizio dell’era della “new economy”, “post-modern” e “realtà virtuale”, gli artisti hanno sofferto una mancanza di identità e posizionamento nel mondo , essendo state cancellate, contraffatte o mischiate tutte le tradizionali categorie di genere sessuale, religione e qualità biologiche. Incalzato dalle promesse della tecnologia cyborg e bioingegneristica, negli anni Novanta l’occhio elettronico ha indagato il problema di fornire un’identità a cose e persone all’interno di un’imprevedibile instabilità di ruoli e denominazioni, nella maggior parte dei casi semplicemente riprendendo la realtà come era.
Agli inizi del nuovo secolo, messa alle strette anche da crisi economiche, terrorismo e flussi migratori dentro e fuori partecipazioni di massa, l’identità deve ancora essere fortemente ed incessantemente ricercata nel nostro vivere ordinario.
Negli ultimi dieci anni il mondo globalizzato si è abituato alla maggior parte delle sempre scioccanti innovazioni tecnologiche e biotecnologiche: abbiamo tutti imparato a fronteggiare confine biologici poco chiari nei programme televisivi e a far ricorso a vie di esistenza e di interrelazione “fluide” grazie ad Internet e alle apparecchiature tecnologiche di tutti I giorni. In apparenza, abbiamo più fiducia nei nostri strumenti e nel nostro nuovo modo di approcciare noi stessi e gli altri sia fisicamente che – ancor più spesso – virtualmente. Eppure, qualcosa sfugge sempre, qualche parte del nostro auto-riconoscimento alla fine manca nel puzzle complicato della nostra costruzione (post)moderna, contemporanea. Il mondo della videoarte non ha mai lasciato cadere l’urgenza di rivolgersi a questo problema ed ora richiama l’attenzione con una serie di risultati solo apparentemente meno angosciati.
Sono molti gli artisti dell’archivio di VisualContainer che hanno infatti scelto di affrontare I tanti travestimenti del quotidiano, tentando di porre domande circa la loro – e la nostra – identità di adesso e del prossimo futuro. Naturalmente non è possibile trovare una risposta unica dai loro lavori, ma si può rintracciare un possibile trait d’union – un’arma, se così possiamo chiamarla, per la maggior parte di loro – nel tema della memoria.
Di nuovo, la memoria diviene lo specchio in cui gli artisti osano tentare la ricerca delle loro facce e corpi, della loro interiorità e del loro approccio al mondo esterno. Il ricordo può così divenire la correlazione fisica con un genitore, un più drammatico scontro fisico con una controparte oppure semplicemente un affiorare di facce al ritmo delle più attuali pratiche audiovisive. Non di meno, l’identità può essere ricercata anche nella presentazione del passato dopo averlo mischiato con paesaggi della contemporaneità, oppure nel contatto con il nostro “sé” intrappolato nella prigione del nostro corpo o della folla.
Uno spiraglio di identità può anche improvvisamente far capolino da una sconvolgente risoluzione di un evento ordinario.
Alla fine, dove questo ci porterà non è per nulla uguale a quello che eravamo o dove eravamo quando siamo partiti prima di vedere il video: se non costituisce per nulla una soluzione, questo è almeno un buon posto per raccogliere le forze e scavare nel nostro presente.
Giorgio Fedeli
Artisti:
PATRIZIA MONZANI – Stadt Fish 2006
CHRISTIAN NICCOLI – Escalating perception/the gaze 2004
MATTEO PASIN – Disapperar 2006
CRISTINA PAVESI – Ore 13 2006
SABRINA SABATO – Il dondolo 2002
ENZO UMBACA – Soffri 2002
ALESSANDRA ARNO’ – Play 2008
ELENA ARZUFFI – Domestic parkour 2007
BARBARA BRUGOLA – Zone Lost 2008
PASCAL CAPARROS – Corpus 2008
IGINIO DE LUCA – Autofocus 2006
PIETRO MELE – Ottana 2008
In collaborazione con VideoChannel – Piattaforma online per film & video.
Direttore artistico, fondatore e direttore di VideoChannel, Wilfried Agricola de Cologne ha invitato il curator Giorgio Fedeli a selezionare gli artisti per questo evento. Progetto di Visual Container/Milan;
Curato da Giorgio Fedeli
Direttore artistico: Wilfried Agricola de Cologne
MICROWAVE International New Media and Arts festival
VIDEOCHANNEL
DONA IL 5 x 1000
Visualcontainer
Via Volturno 35
20124, Milan – Italy
info@visualcontainer.org