La protagonista, una ragazza con sembianze ornitomorfe, è in un bosco, assorta a guardare la televisione dove sono mostrati degli uccelli impigliati nelle reti.
Si mette in cammino, attraversando un bosco che potrebbe stritolarla con i suoi alberi, per fermarsi infine presso le reti che schermano il cielo e che hanno intrappolato gli uccellini di passaggio.
In seguito arriva presso una pista di pattinaggio, si mette i pattini ed inizia a fare salti e trottole.
Qualcuno la fa cadere ma lei si rialza e ricomincia con grazia le sue acrobazie: prende la rincorsa e fa l'ultima serie di trottole mentre nello stesso istante anche gli uccelli prima intrappolati volano via, conquistando l'immensità del cielo.
Loop ha come protagonista un essere umano con la testa d’uccello al quale, percorrendo un sentiero, manca il terreno sotto i piedi e cade, sprofondando sottoterra.
La figura femminile rimane dapprima distesa dopo la caduta e in seguito cerca di trovare una via d’uscita.
I passi che compie però tracciano una traettoria circolare poiché è come se fosse divisa in due parti, una che vuole procedere in una direzione e l'altra nella direzione opposta. Di fatto quindi non riesce a muoversi, ritornando sempre allo stesso punto.
Nell’ambiente che la circonda cominciano a risuonare i rumori di gocce che cadono, sempre più veloci e numerose. Diventano un flusso potente che la trascina fuori dal buio della cavità sotterranea, portandola alla luce della superficie.
Nella doppia proiezione video è stato messo in scena un pic nic che ha come sola protagonista una figura femminile. Il pic nic si snoda partendo da un'atmosfera leggera che presto cambia in inquietante. Alimenti appetitosi sono in sequenza con altri poco appetibili: la bocca che gusta il cibo è scossa da una tosse persistente e via via sempre più molesta.
Il video è nato inizialmente da un quadro di Caspar David Friederich, “Il Viandante”, dove c'è una figura maschile di spalle che si confronta con un panorama montano caratterizzato da rocce e nebbia.
Nel video a doppia proiezione, immersa in uno scenario che è caratterizzato da rocce e fumi, c'è una figura femminile. L'osservatore vede il panorama attraverso gli occhi della giovane ma allo stesso tempo anche la figura della stessa immersa nel paesaggio: ci sono contemporaneamente più punti di vista in una stessa inquadratura.
A (Veiled) Woman By The Sea si ispira al dipinto “Monaco sulla spiaggia” del pittore Caspar David Friedrich dove una piccola figura di monaco sta a guardare il mare e il cielo dinnanzi a sè, con la schiena rivolta allo spettatore, con il quale condivide la percezione dei tre elementi – terra, acqua e cielo – di questa scena rarefatta.
Nel video a tripla proiezione, l’immagine della spiaggia e del mare è appunto organizzata in tre riquadri, orientati in modo che la linea dell’orizzonte, che divide mare e cielo, risulti verticale.
Il punto di vista è infatti cambiato e si è moltiplicato, offrendo scorci che si combinano e che si dilatano nel tempo. In questo contesto si inserisce una figura femminile, che cammina nell’acqua e che, una volta raggiunta la spiaggia, rimane immobile sdraiata ad osservare il paesaggio davanti a sè.
In un giardino si scorge una figura inanimata avvolta in una mantella di plastica rossa a pois bianchi . Sembra una bambola abbandonata a terra, accanto ad una superficie d'acqua scura.
La piccola Amanita raccoglie falangi di dita umane nel bosco invece che funghi. Dopo essere stata aggredita da una spaventosa creatura riconsegnerà le dita alle legittime proprietarie. Sembra un brutto sogno ma anche il risveglio non è migliore.
Una giovane seduta su un divano , senza abbozzare nessuna reazione, sta di fronte alla televisione che trasmette in diretta la fine del mondo.
Il video è costruito con una doppia immagine, da una parte la ragazza seduta in una specie di stanza-scatola e dall'altra una che corre in un corridoio oscuro.
Entrambe stanno di fronte a qualcosa che l’osservatore non può vedere e che forse suscita in entrambe i sentimenti di terrore, paura, estremo stupore: qualcosa di travolgente, per cui la mente non può ragionare sull’oggetto che la occupa.
Il video è costruito su tre sequenze che si ispirano ad Ofelia: una figura femminile sospesa in un fluido che è acqua e cielo allo stesso tempo. La giovane donna rimane fluttuante a braccia aperte nel liquido scuro e alla fine approda nella foresta, rimanendo sospesa sopra un sottobosco verde brillante.
Una figura femminile sta aspettando prima seduta e poi in piedi alla finestra qualcosa e/o qualcuno. Una voce racconta che cosa significa per lei l’attesa.
Una figura femminile è intrappolata in un ambiente che lentamente la nasconde alla vista dello spettatore.