Elena Bellantoni

Biografia


Nata a Vibo Valentia. Vive e lavora tra Berlino e l’Italia.
Dopo aver studiato Arte a Roma, Parigi e Londra, nel 2007 ottiene un MA in Visual Art al WCA University of Arts London. Nel 2006 vince il premio artistico della città di Berlino Temphelhof-Shoneberg Kunstpreis Zum Ball-Spiel. Nel 2009 vince il Movin’up del G.A.I. di Torino e della Presidenza del Consiglio Italiano per realizzare un progetto a Santiago del Cile. Nel 2008 ottiene una residenza a Beirut organizzata da 98weeks project space con l’artista Francis Alys. Nel 2012 vince in bando NGBK – Neu Gesllschaft für Bildende Kunst – con il progetto In Other Words che viene realizzato presso la Kunstraum Kreuzberg Bethanien e al NGBK di Berlino. Viene selezionata per il progetto Italiens ITaliens – junge Kunst in der Botschaft, presso l’Ambasciata Italiana a Berlino. Tra le residenze ricordiamo: Residencia Expacio Versus, a Santiago del Cile (2013); residenza Progetto Isole a Palermo (2009). Nel 2013 vince il primo premio della Giuria nella sezione video arte di FestArte/Factory per il concorso I colori del Mondo al Macro la Pelanda di Roma. È cofondatrice dal 2008 dello spazio no profit 91mQ art project space di Berlino.

Ha partecipato a numerose mostre sia in Italia che all’estero, fra cui: personale Transparenz alla Weisser Elephant Galerie di Berlino (2007), Re-Generation al Museo Macro di Roma (2012); personale Looking for E.B. alla Galleria Muratcentoventidue di Bari (2012); Ikono Video Festival in streaming: Visioni Domestiche al Collegium Hungaricum, di Berlino (2013) ; Archive tellers, al MAXXI B.A.S.E. di Roma (2013); viene selezionata da per la mostra Visioni d’arte presso la Galleria A+A di Venezia (2013). Partecipa ad Exodus Italia presso il MUMI Museo de las Migraciones di Montevideo Uruguay (2013). Tra il 2013-14 è Artista in Residenza al Careof DOCVA di Milano.

       

Recent Portfolios



    Catalogo Artisti Ordina video

Video  disponibili:

Looking for E.B., 6'25", 2012,
Looking for E. B. getta lo spettatore dentro un mondo emotivo scomodo, nel quale l'audio è incalzante, la definizione degli oggetti minuziosa, i movimenti di E. B. quasi spaventati e allo stesso tempo guardinghi.

La ragazza dello Spielplatz, 7’30", 2011
Spielplatz” in tedesco significa “parco giochi”. Un lavoro che insiste sul “paesaggio interiore” come rappresentazione dei ricordi infantili che prendono corpo nello spazio “nascosto” del teatro: il retro del palcoscenico, i camerini, le macchine sceniche.

Ich bin.. du bist, 4’37”, 2009/2010
Ich bin.. du bist e’ un lavoro sul significato e il valore del linguaggio, in questo caso del linguaggio amoroso. Un lavoro circolare sulla relazione di coppia in cui un lui e una lei palesano i loro pensieri di fronte a un confessionale nella campagna romana. La scena e’ apparentemente bucolica, ma con un cielo plumbeo che ne presagisce il peggio, inizia con una dichiarazione d’amore infinita quasi stucchevole. La camera riprende con un campo lungo la scena in cui il confessionale funge da interfaccia tra i due amanti, quando il campo si stringe sui primi piani ecco svelati dallo sguardo i pensieri inconfessati. La coppia cambia totalmente registro di linguaggio, ora c’e’ un campo di battaglia in cui i due contraddicono totalmente i pensieri del pezzo iniziale. Dove sta la verita’? Come in un gioco delle parti tra l’io sono e il tu sei tutto e’ lecito, tutto diventa il contrario di tutto. Il video inizia e finisce sulla stessa inquadratura, la circolarita’ ossessiva e infinita di questo gioco di ruoli e di pensieri ci riporta a un conflitto che appartiene a tutti noi: la relazione con l’altro da se’.

Life Jacket 1'00", 2007
Un'azione surreale all'interno della metropolitana di Londra "London Bridge". Una piccola e minuscola figura che indossa un giubbotto di salvataggio giallo sta cercando di camminare sulla scala mobile contro corrente. Un esperimento fisico e simbolico verso la città e le zone di transito.