Il collettivo Di Bernardo Rietti Toppeta (Francesco Di Bernardo - Alessandro Rietti - Francesco Toppeta), attivo dal 2010, lavora a sei mani realizzando diversi progetti monotematici, sperimentando quasi tutte le discipline artistiche: pittura, scultura, installazione, fotografia, grafica e video arte. Insieme condividono il progetto Spazio Inangolo.
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Fruit machine - 2:30, 2014
Negli ultimi anni ha avuto larga diffusione una malattia socialmente rilevante, la ludopatia o azzardopatia ossia l’incapacità di resistere all’impulso di giocare d’azzardo e fare scommesse, nonostante l’individuo che ne è affetto sia consapevole che questo possa portarlo a gravi conseguenze. Tale disturbo ossessivo compulsivo, alimentato dalla capillare diffusione delle slot machine, ingenera malessere e dipendenza incontrollabile dal gioco d’azzardo e porta a lungo termine alla totale distruzione personale e sociale dell’individuo che ne è affetto. Le Slot con i tradizionali simboli raffiguranti la frutta sono tra i giochi più famosi e diffusi e nell'immaginario collettivo rappresentano le Slot per eccellenza. Gli scatti realizzati vogliono rappresentare una “fruit machine” dove le immagini contenenti frutta si alternano a immagini jolly ossia quelle a “mani vuote”. Le varie combinazioni possibili sono programmate in modo che, solo a fronte di un grande incasso, si verifica una piccola vincita per cui a vincere in definitiva è sempre la macchina. Il jolly diventa in sostanza l’immagine chiave del lavoro e rappresenta una icona ingannevole a doppia valenza: abbaglia e illude chi lo vede uscire continuamente incentivandolo a giocare e contemporaneamente, manipolando la realtà, distorce la consapevolezza che a fronte di tante puntate alla fine si rimane sempre a mani vuote.
Fisiognomica, 2'40", 2012
Fisiognomia è una disciplina parascientifica che studia la correlazione tra il carattere e l'aspetto fisico della persona e si propone di dedurre le caratteristiche psicologiche degli individui dal loro aspetto corporeo, in particolare dai lineamenti e dalle espressioni del viso. Lo spazio del volto diventa luogo in cui è possibile cogliere sensibilmente il carattere del temperamento e contemporaneamente gli affetti e le espressioni dell’anima. La fisiognomica istituisce, dunque, un codice di concordanze tra tratti somatici, temperamenti e tipologie morali. Il progetto video tenta di addomesticare la naturale plasticità del volto offrendo la possibilità di ottenere un’espressione in continua metamorfosi. La topografia facciale viene completamente manipolata e una proiezione asimmetrica luminosa realizza un equivoco gioco di alternanza tra volto e maschera. Emerge in questa cornice una sorta di aspirazione alla ricostruzione dell’identità smarrita tra mimesi e finzione della posa e tale proiezione immaginifica tende alla ricerca degli aspetti più inconsci del volto umano. Il lavoro insistente della linea sul volto lo scompone pezzo dopo pezzo e ogni frammento assume insoliti significati. Nuovi tratti, nuove linee veicolano l’indicazione del carattere umano in continua evoluzione.
Optical instruments, 3'52", 2012
Uno spostamento dove il viaggio non significa vacanza né opportunità per cambiare. Lo sterile riperpetrarsi degli stessi moduli ottici ripercorre un tragitto sempre uguale seguito dall’individuo che nella società si appresta a ripetere passivamente gli stessi gesti, lo stesso percorso, lo stesso orario. L’occhio protocolla un’immagine, poi questa viene calcolata dal cervello e proiettata al cuore che produce un’emozione. Optical instruments denuncia la tendenza massificata del quotidiano metodico dove il pensiero e le emozioni vengono annullate a vantaggio dello sterile appiattimento globale e dell’impersonalità dell’essere umano.