Danzatore e Artista Visivo. Vive e lavora a Firenze.
Laureato in Sociologia si approccia alla danza in età adulta formandosi in Olanda presso Codarts-Rotterdam Dance Academy.
Orienta la sua ricerca verso un dialogo tra le pratiche e le tecniche delle arti performative
e l’utilizzo di altri linguaggi come la fotografia e il video.
Ha collaborato in qualità di danzatore con compagnie stabili e progetti coreografici in Italia e all’estero tra cui:
Anouk Van Dijk DC,Compagnia Zappalà danza, Steptext dance project,
Murmuris, Collettivo Cinetico, Compagnia Virgilio Sieni, Kinkaleri.
Nel 2012, insieme a Ramona Caia e Giulia Mureddu, fonda il il gruppo di ricerca coreografica CANI.
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Video disponibili:
Lux Aeterna, 4:00, 2010
Il lavoro affronta la tematica dell’energia intesa come fattore fondamentale per lo sviluppo e le condizioni di vita dell’umanità, allo stesso tempo anche causa di guerre di potere, disastri ambientali, monopoli economici e sfruttamento.
Nel video appare un uomo che trascina con fatica un oggetto indistinto fatto di rifiuti attraverso un paesaggio desertico. La natura lo osserva silenziosa. Allo stesso modo l’individuo contemporaneo patisce passivamente il sistema energetico e prosegue nel proprio cammino sopportando violentemente il peso delle scelte politiche.
Solo l’energia rinnovabile forse può salvare la terra dal collasso ambientale e diventare il nuovo simbolo della passione umana.
Dove c'è molta luce l'ombra
è più nera, 11'00", 2009
Il titolo del lavoro è una citazione tratta dal testo di J.W.Goethe “La teoria dei colori” (pubblicato nel 1810) quest’opera rivendica la centralità dei sensi nell’uomo nell’apprendimento dei fenomeni naturali, identificando nell’occhio l’unico strumento fisiologico per cogliere la luce ed i colori.
Il video si sviluppa intorno ai concetti di percezione ed ascolto intesi come spazi di definizione di sen?so, in quanto nel mondo fenomenico tutto esiste soltanto come relatività.
Attraverso l’ascolto si genera un apertura del e nel corpo, questa dilatazione ci porta fuori da noi stessi creando molteplici rinvii.
Il lavoro crea una dimensione onirica dove una stanza viene percepita e definita attraverso il lento aumento dell’intensità cromatica, dove l’ascolto di un corpo nero luminoso crea passaggi di stato trascinando via nel tempo forme organiche e colori.
The visible man, 12'00", 2008
Il video indaga il concetto di visibilità attraverso sei capitoli fisici, che presentano apparizioni e passaggi di corpi sfuocati, sfuggenti e anonimi in luoghi diversi dove la realtà si intreccia al surreale.
La parte centrale del lavoro si sviluppa nelle sale del museo di Storia Naturale “La Specola” di Firenze, luogo per eccellenza della visibilità anatomica e dell’esposizione immobile di ciò che è all’interno del corpo umano ed animale.
Il museo viene presentato come luogo del visibile, luogo dell’esposizione e luce dell’interno. La presenza dei corpi nel movimento si scioglie, prendendo una forma altra in un continuo riflettere su ciò che è visibile e ciò che non lo è.