Katharina Gruzei, Klagenfurt, Austria, 1983.
Lavora con la fotografia , film, video , media- performances, musica e installazioni. Il suo lavoro concettualmente, esperimenta le diverse discipline fino al crossover.
Il suo interesse è sui media come strumento politico e sociologico e culturale. Si occupa di strategie visive per decodificare la costruzione e l'ideologia dell'immaginario. Questa ricerca parte da una singola immagine e spesso finisce nell'archiviazione. Usa il found footage e la storia culturale come un campo di ricerca artistica in cui eslicita e mostra i propri pensieri e dichiarazioni. I video e le fotografie rivelano un interesse distinto per il confine tra le immagini fisse e in movimento . Il suo linguaggio visivo esplora il potenziale della "resistenza" e della "responsabilizzazione" all'interno della pratica artistica. Le sue opere sono esposte in diversi contesti internazionali e vinto numerosi premi.
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Workers leaving the factory (again) - 11'00", 2012
Ispirato al primo film dei fratelli Lumière La sortie de l’usine Lumière à Lyon, l’autrice comincia il percorso degli operai fin dall’interno, seguendoli attraverso un passaggio semibuio (reso incredibilmente lungo grazie al montaggio), in cui solo alcune porzioni del corridoio della fabbrica sono visibili, illuminate dai flash di neon ronzanti.
Le schiene dei primi lavoratori, con i loro cappotti e le borse, entrano in scena a poco a poco. L’autrice li accompagna mentre lasciano il loro posto di lavoro. Il luogo inquietante e la fisicità minacciosa di una massa di persone che potrebbero costituire un movimento di resistenza si fa crescente. Ci si potrebbe porre diverse domande riguardo alla natura di questi lavoratori, lavoratrici, per lo più: È notte quando lasciano la fabbrica? Che tipo di lavoro svolgono? Quanto guadagnano? Quanto tempo ci vorrà per tornare a casa da questa fabbrica mostruosa? E’ a rischio di delocalizzazione?
Quando tutti i protagonisti si riuniscono brevemente, come se stessero in posa per farsi scattare una fotografia, ci si chiede che forma dovrebbe avere oggi una lotta per i diritti dei lavoratori per poter avere successo. Il cancello automatico si apre silenziosamente per far uscire la folla anonima.
In collaboration / Courtesy: Sixpack Film, Wien, AT/ Charim Galerie, Wien, AT.
Awards:
Local Artist Award – Crossing Europe Filmfestival
VAM young talents award for best young austrian shortfilm – Vienna Independent Shorts
Best experimental Short - Nashville Filmfestival USA
Dialoge I – IV,9’45, 2008/09
Dialoge I - IV mostra il modo di comunicare tra due persone. Il progetto si concentra uno scambio intenso tra due culture, utilizzando lo sguardo come la principale forma di comunicazione. La "cultura" non è intesa come cultura originaria, ma come summa unica che ognuno coltiva e che rende le persone individui.
I conflitti si verificano quando esperienze culturali, emotive e personali vengono comunicate. Lo sguardo svolge un ruolo importante all'interno di questo scambio e diventa il linguaggio universale. Il video rinuncia alla comunicazione verbale per potenziare il gesto. In termini estetici, l'immagine trascende i confini tra la fotografia e il cinema. Inizialmente sembra una fotografia, ma l'immagine inizia lentamente a muoversi fino al dialogo. Due persone sono seduti una difronte all'altra e comunicano attraverso gesti che vengono utilizzati nella vita quotidiana, ma potrebbero eludere facilmente la nostra percezione.
In collaboration / Courtesy: Charim Galerie, Wien, AT.