Il progetto curatoriale Videospin si propone di identificare i trend più significativi della videoarte e fornire quindi delle indicazioni sulle direzioni della ricerca e della sperimentazione del video d’arte in Italia e non solo, suggerendo possibili spunti di analisi e di riflessione.
VideoSpin
DVD Vol.1 – 2012
DVD PAL Tiratura 100
Contenuti digipack in lingua inglese
Allegato OMAGGIO alla tessera Associativa
Video:
Pascal Caparros – Man&Woman 6’00″ 2010
Barbara Brugola – Wrapped Love 3:49 2010
Silvia Camporesi – SIFR – la distanza canonica, 4:12 – 2010
Il progetto curatoriale Videospin si propone di identificare i trend più significativi della videoarte e fornire quindi delle indicazioni sulle direzioni della ricerca e della sperimentazione del video d’arte in Italia e non solo, suggerendo possibili spunti di analisi e di riflessione. Vengono proposti tre suggestioni di visione, tre temi di particolare frequenza nella produzione più recente: il primo riguarda la relazione interpersonale: un ambito di indagine che sembra essere fondamentale nel clima d’incertezza sociale ed esistenziale del mondo contemporaneo, cui si sommano sempre più numerose istanze ecologiste o almeno di attenzione al rapporto con l’ambiente, oltre che con i propri simili.
Si assiste pertanto alla formulazione di un nuovo sguardo sul territorio e relativi protagonisti che ci circondano, nella volontà di “stare addosso” al reale ed avvicinarci a coloro che lo popolano, riscattandone nuove e positive interazioni. In tangenza con questo, si sviluppano anche inedite forme di narrazione: fenomeno per lo più sconosciuto nella storia della videoarte, tradizionalmente contrapposta ad ogni facile ipotesi di lettura secondo un inizio ed una fine, la narrazione diviene un linguaggio sempre più frequente nella proposta videoartistica più recente. La crescente ibridazione del video d’arte con le forme narrative e comunicative del linguaggio cinematografico e del film d’artista, oltre che video-sharing online a contenuto (auto)biografico ha infatti creato un qualcosa che, senza abdicare alle tipicità dell’opera artistica, indubbiamente si veste di una struttura più narrativa, di una trama più discorsiva: un ibrido artistico che forse è solo agli inizi come sviluppo e potenzialità e che potrà giovarsi sempre più della tecnologia audiovisiva per fornire inediti scenari sulla realtà o sull’evasione da questa.
Terzo trend riconosciuto e proposto è quello della performance, vale a dire la presentazione attoriale da parte dell’artista e/o di collaboratori, che affidano ogni risultato in termine di poetica ed estetica ad una gestualità e corporeità inedita e rivelatrice. Le ultime opere di videoarte mostrano spesso la mise-en-scène di nuovi codici semantici affidati ad un nuovo senso dato alla vista, al contatto, al movimento, ai gesti. Quanto mimato e agito sullo schermi, nello schermo, permette di confrontarsi con le vibrazioni del reale, presente o del passato, antropologico e/o fenomenologico, andando dentro a quel suo campo d’indagine che è la vita ed agendo direttamente, in prima persona con una performance, nelle sue potenzialità comunicative e sociali.
Artisti:
Pascal Caparros Man&Woman 6’00″ 2010
Nella nuovissima installazione double channel, Caparros torna ad indagare il corpo, in questa opera legato al rapporto uomo/donna, dove le soluzioni visive contaminate dal vjing giocano su un “compensarsi” a vicenda.
Barbara Brugola Wrapped Love 3:49 2010
In un giardino botanico in decadenza, il vento increspa lo specchio d’acqua vicino al quale si scorge una figura inanimata avvolta in una mantella di plastica rossa a pois bianchi. Come se fosse una bambola buttata a terra, è in relazione solo con la superficie nera dell’acqua accanto.
Silvia Camporesi SIFR- la distanza canonica, 4:12 – 2010
Sifr, dedicato alla disciplina sportiva della corsa, offre una personale riflessione sul modo in cui, a partire dal corpo e dallo sforzo fisico, si possa arrivare ad una evoluzione spirituale. Il suo percorso, come me- tafora di un cammino spirituale, diventa un viaggio infinito. Di fronte a lei, sospesa, una scala composta da sette pioli che simbolicamente unisce terra e cielo.
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